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 La mia vita: J.Casey.

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J.Casey





La mia vita: J.Casey. Empty
MessaggioTitolo: La mia vita: J.Casey.   La mia vita: J.Casey. EmptyGio 7 Apr - 14:49

Nome RPG: John Casey


Professione di copertura: Imprenditore


Arma preferità: 


Età: 23



Altezza: 1.82


Peso: 86.7 kg


"Abbracciami mamma, guardami, stringi i denti...ti prometto dal profondo del mio cuore che farò di tutto per vendicare il nome della nostra Famiglia"




Salve a tutti, il mio nome è John, sapete è molto difficile per me raccontare la mia vita, il mio passato, non perché voglia dimenticare ciò che mi ha cambiato, ma perché non saprei da dove incominciare.... Iniziamo dall'inizio allora.
Era una giornata molto soleggiata a Boston, più precisamente era il 6 Settembre del 1923, questo giorno nacqui io, un piccolo bambino che amava molto giocare nel parco, stare con gli amici, e soprattutto amava molto i suoi genitori... 
La mia vita: J.Casey. 537000979-mother-kissing-son-in-park-gettyimages
Tutto andava bene fino a quando, quel giorno, quel giorno maledetto... 
Io avevo appena 8 anni, ero ancora piccolo per ricordarmi qualcosa, ma questo non lo scordai mai, e mai lo scorderò; mia madre stava preparando la cena, quando d'un tratto sento uno strano botto vicino alla porta, vado ad aprire, era mio padre, che sanguinava vistosamente. Lui si appoggiò al mio corpo, io ero immobile, non piangevo, non gridavo, solamente ascoltavo mio padre che con affanno mi diceva :"Figlio mio, so che sicuramente non ti ricorderai di me, ma se mai lo farai, ricorda che io ti ho voluto bene, e te ne vorrò sempre".
La mia vita: J.Casey. Cesare-deve-morire-L-fgFIIj
Finite quelle parole il mio cuore iniziò a battere sempre più forte, fino a quando arrivò mia madre, che per la disperazione pianse senza fermarsi, io sentivo come se dovessi essere forte per lei, si avevo solamente 8 anni ma già capivo cosa era meglio per me... Cosa? La mia FAMIGLIA.
Quel giorno per me fu la svolta, la svolta per la mia vita, per la mia famiglia, ma soprattutto per il mio "ideale". 
Io e mia madre ci trasferimmo a Chicago, dal fratello di mia madre, qui iniziai ad andare ad una scuola per casi "particolari", mia madre non me lo fece mai pesare che noi eravamo davvero molto poveri da quel giorni, non avevamo più soldi in banca e ci doveva per forza mantenere mio zio, però io sapevo che lei in fondo soffriva molto per la morte di mio padre, del resto era normale, il suo primo amore, il suo GRANDE amore...
A scuola ero il migliore della classe, in realtà era molto semplice visto che il livello era decisamente basso, io ho avuto fin da subito una grande passione per la scienza e la storia, tanto che un giorno all'età di 19 anni me ne andai di casa, volevo incominciare a lavorare per guadagnare qualche dollaro da sfruttare per pagarmi gli studi. Non nascondo che ero preoccupato a lasciar da sola mia madre, mio zio non c'era quasi mai in casa e quindi lei era senza protezione, ma mi rilassai quando mi disse: "Figliolo sai che io starò bene se tu lo sarai... Ricorda però di inviare qualche lettera, io la aspetterò con ansia". Quelle furono le ultime parole che sentii da mia madre...
Io rimasi fuori casa per ben 3 anni, ero riuscito a trovare un piccolo lavoretto in un bar di una piccola cittadina vicino a Chicago, e periodicamente inviavo lettere a mia madre, e dopo qualche giorno ricevevo risposta. Un giorno, finalmente, ritornai a casa, ma ahimè, non fu un giorno felice come avevo programmato... Una volta arrivato trovai la porta aperta, e mia madre a terra in cucina in un lago di sangue, non riusciva a parlare ed io per farle conforto gli dissi una frase, che ha caratterizzato per me, il resto della mia vita :"Abbracciami mamma, guardami, stringi i denti...ti prometto dal profondo del mio cuore che farò di tutto per vendicare il nome della nostra Famiglia"

  
Dopo quella volta, sapevo cosa dovevo, sapevo che io avevo finalmente un compito nella mia vita, e cioè trovare chi ha ucciso i miei genitori e vendicarli. Per fare questo però avevo bisogno di un grande aiuto, e parlando con alcuni spacciatori e gangster, me ne andai davanti al Mobster Lounge Bar, il bar di copertura per la Famiglia Nitti, la più potente e ricca di Chicago, qui moriva il vecchio John e ne nasceva un altro, un uomo che avrebbe fatto molto parlare di sé, ed è questo che succederà... TE LO PROMETTO!




Questa narrazione non è molto lunga, ma volevo far capire poche cose della mia vita ma molto toccanti, spero vi piaccia.






                                                                                                            John Casey, Chicago.


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