Sono onorato di poter raccontarvi la mia storia e tutte le mie informazioni, mi sto avvicinando sempre più a questa magnifica Famiglia!
Nome RPG:
Gabriel Gentile
Professione di copertura:
Bibliotecario (topo da biblioteca)
Arma preferita:
Coltello
Età:
27 anni
Altezza:
1.90 m
Peso:
80 kg
Foto:
Biografia:
il mio nome è Haley Gentile, ho origine italiane, e sono nato in un piccolo paese in Irlanda chiamato Enniskery. Ricordo ancora con chiarezza le giornate passate nei boschi con i miei piccoli compagni di avventura durante la fresca primavera. Le giornate passavano in maniera semplice, e ben presto iniziai la scuola. Mio padre, un grand'uomo, era un falegname e conoscendo la mia passione per lo studio, mi regalava sempre libri e scritti che io "divoravo" in pochi giorni. Grazie soprattutto a questo la mia mente di aprì, e col passare del tempo divennì sempre più sveglio.
Già da prima avevo dei sospetti, ma intorno all'età di 16 anni ne fui quasi del tutto convinto. Mio padre aveva dei comportamenti strani, lo sentivo uscire di casa a notte fonda, e spesso si chiudeva in camera per qualche strano motivo.
Io che mi consideravo una mente così brillante.. Che stupido. Come faceva mio padre a permettersi tutti quei piccoli lussi che piacevano a me svolgendo solo l'impiego di falegname? No doveva esserci qualcos'altro.. Allora una notte rimasi sveglio fino a tardi per vedere se i miei sospetti fossero fondati. Mio padre prese l'automobile e io fui costretto a seguirlo in bici, non prima di essermi messo in tasca un piccolo ma affilato coltello da cucina, nel caso ci fossero stati problemi. Dopo una decina di chilometri si ferma ed entra in uno strano bar di cui non ricordo il nome, con una scritta led così forte da accecarmi la vista. Non osai entrare nel locale, ma dopo pochi minuti mio padre uscì, e quasi di corsa si precipitò nel retro del bar. Io allora mi feci coraggio e lo seguì, ero colto da un improvvisa ansia.. Cosa stava succedendo? Perchè tutto questo?
Osservavo mio padre da un cespuglio posto sopra di lui. Nel retro vi erano dei cassonetti, ed era pieno di mozziconi di sigaretta. Nel retro vi era anche un uomo alto con indosso un cappello, e in bocca una sigaretta, sembrava essere molto arrabbiato e irritato. Forse a causa dello shock causatomi dai prossimi eventi, non riesco ancora adesso cosa si dissero e cosa causò lo sparo. Perchè ciò avvenne; davanti ai miei occhi guardavo mio padre cadere a terra con una pallottola conficcata nel cuore.
Con furia omicida urlai e saltai addosso all'aggressore; avvenne tutto così in fretta. Una coltellata alla testa, e il nemico era a terra. Sono consapevole a distanza di anni che il bastardo era già morto alla prima accoltellata, ma non vedendoci più dalla rabbia gliene sferrai altre 20, imprecando ad ognuna di esse e maledicendo il mondo.
Mentre ciò avveniva, un uomo dalla porta del retro osservava; non ho mai capito se fosse stato presente alla morte di mio padre; forse fu lui stesso il mandante , ma ciò non mi importava più. Egli fu un secondo padre per me, mi aiutò molto per continuare a vivere, mi ospitò a casa sua e mi indirizzò sulla strada del crimine.
Egli era una mafioso, e se è ancora vivo lo è tutt'ora.
Dopo che finì il mio apprendistato sulle basi della criminalità in ambito mafioso, decisi di cambiare ambiente e di trasferirmi a Boston negli Stati Uniti, dove il mio compagno mi aveva parlato di una comunità di irlandesi, che mi avrebbe accolto a braccia aperte.
Arrivato a Boston cercai immediatamente un impiego per non destare sospetti, e ovviamente cercai qualcosa che mi sarebbe servito non solo per la mia sicurezza, ma anche per il mio piacere e le mie necessità. Trovai infatti un lavoro da bibliotecario, la paga era scarsa (e lo è tutt'ora), ma il posto sicuro, e con la possibilità di leggere tutti i libri che volevo senza spendere un soldo avrei potuto risparmiare.
Ora lavoro tutt'oggi nel regime irlandese della mafia di Boston, dove sto cercando di dimenticare il passato per concentrarmi unicamente al futuro, per arrivare sempre più in alto.