Stephen McLuke Picciotto
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| Titolo: La vita di Stephen McLuke Gio 17 Mar - 15:24 | |
| Nome RPG: Stephen McLuke Professione di copertura: Ex-Medico e Docente di Medicina Arma preferita: La parola. Età: Ventisette anni Altezza: 193 centimetri Peso: 86 kg Stephen McLuke nasce il 6 maggio del 1918 a Manchester.Era una notte buia, quando in un monolocale della periferia di Manchester vennero alla luce Stephen McLuke e il suo fratellino George McLuke.La loro madre Cassy, una fragile donna dal corpo esile, morì subito dopo il parto omozigote a causa delle scarse condizioni igieniche e della grande ossatura dei suoi figli.I due pargoletti di circa 5kg l’uno, infatti, vennero presi dalla loro levatrice che li tenne per due mesi, fino al ritorno del loro padre Philip, un alcolizzato appena reduce della prima guerra Mondiale.Durante quella spietata quanto atroce guerra, Philip perse tutti i suoi migliori amici di infanzia, oltre al suo cognato Stephen, lo zio dell’attuale dottore della Famiglia Nitti.L’urto emotivo fu tale che Philip decise di stiparsi per il resto della sua vita al “Bolly Bongs Bar”, prima di trasferirsi a Londra con il suo figlioletto Stephen di cui nutriva solo rancore.Direte voi, e George?George McLuke, poi ribattezzato Johnny Santacesarea, venne rapito prima del ritorno del padre da due latitanti di origine Italiana ed appartenenti alla semi sconosciuta Famiglia Santacesarea.La levatrice, stanca di occuparsi di due pargoli a sue spese, disse al padre che la moglie partorì un solo bambino: Stephen.Philip e Stephen si allontanarono da Manchester e presero il primo vagone lowcost per Londra, con l’intento di cominciare una nuova vita.L’ex ubriacone si dedicò al bowling, dove tentò di diventare un giocatore professionista, ma nel 1923 decise di aprire un negozio sportivo.Ma Stephen non aveva preso né dalla madre né dal padre. Lui era un grande studioso: si appassiono da subito alla chimica e passava ogni secondo della sua infanzia a chiedere al padre di iscriverlo alla più misera scuola di Londra.All’età di 6 anni il padre decise quindi di iscriverlo a scuola, gli comprò tutto l’occorrente, ma questo non bastava.La mafia locale cominciò a pedinare Philip chiedendo il pizzo settimanale di 500 dollari, a differenza dei 600 che guadagnava il povero titolare, che ovviamente non riusciva a vivere.Fino ai suoi dieci anni la giornata di Steph aveva una routine ben fissa: sveglia alle ore 4.00, colazione veloce con lavori igienici incorporati, cambio veloce di vestiti e dritto a scuola alle ore 5.00, per arrivare ben due ore dopo.Questi orari strazianti però non davano fastidio al futuro dottore, ma bensì a suo padre, che doveva pensare a suo figlio, dargli da mangiare e trovare i soldi per nutrire anche il suo corpo.Decise quindi, nel 1928, di dire no alla mafia rifiutando il pagamento del pizzo denunciando le attività illecite alle forze dell’ordine Britanniche.Nel 1930 accadde l’imprevedibile. Il negozio di Philip venne misteriosamente saccheggiato ed in seguito incendiato da ignoti, mandandolo in bancarotta.Stephen, ormai dodicenne dedicò tutta la sua preadolescenza a raccimolare duemila dollari con dei lavoretti per dei suoi “amici”.Una volta ottenuti i soldi, acquistò un biglietto per imbararsi in una nave carico diretta a Chicago.Il lavoro di Philip era finito, e quindi si suicidò con un’iniezione di candeggina e prodotti chimici del figlio, ma questo Stephen non lo saprà mai.Una volta giunto a Chicago, il nostro biondino usò il resto del suo denaro per pagarsi gli studi dalle parti di Boston Boulevard.Quella che era una routine straziante, lo diventò ancora di più. Steph infatti, in mancanza di un alloggio, si coricava tutte le notti in una panchina di Boston Boulevard, solo ed infreddolito.Lì conobbe Antonio Sardelli, un immigrato casertano sfuggito alle grinfie della polizia Italiana imbarcatosi due anni prima su una nave cargo.A differenza di Stephen, Antonio si procurava il pane quotidiano attraverso dei lavoretti per degli strani uomini irlandesi, la cui vista ghiacciava tutti coloro nel loro raggio visivo.Questi individui erano alti, magri, bianchi come il latte e sempre vestiti bene; tutte le donne di Chicago erano ai loro piedi, vista la loro immensa ricchezza ottenuta chissà come.Dopo qualche anno, l’ormai diciottenne Antonio propose al quindicenne Stephen di allontanarsi con lui e intraprendere un viaggio con gli Irlandesi verso New York, ma lui rifiutò.Al suo addio, Antonio lasciò cinque mila dollari al suo compagno di studi, che utilizzò il denaro per pagarsi l’università.Era il 1933 quando il più furbo studente di medicina di tutti i tempi si iscrisse all’Università dell’Illinois, progettando un grande e lungimirante futuro.Steph stava vivendo il momento più bello della sua vita e Chicago era nel fior della rivoluzione industriale, cinematografica ma anche criminale.Durante il suo percorso di studi conobbe Richard e Gerald, che sfortunatamente si trasferirono tempo dopo per dedicarsi alla vita politica. I loro cognomi? Nixon e Ford.La sua vita, però, cambiò nell’ottobre del 1940.Stephen si trovava ad una convention sugli effetti della droga nelle persone di età medio-bassa.C’erano tutti, professori illustri, celebri dottori, star del cinema, ma Stephen notò soprattutto un gruppetto di uomini: erano loro, gli Irlandesi.Verso la metà del pomeriggio, il dott. Zkymovski, direttamente dalla Polonia, cominciò la sua lunga tesi sugli effetti della marjiuana. Improvvisamente uno di loro, chiamato dagli altri Billy, uscì una rivoltella, sparò nella trachea del professore e scappò con la roba.Stephen era in preda al panico, non sapeva che fare: scappare o intervenire?A quel punto si ricordò del padre, dei suoi insegnamenti e dei suoi sacrifici. Si fece coraggio e corse verso il professore colpito, prese la cassetta di pronto intervento e tamponò la ferita fino all’arrivo dei professionisti.Il neo-dottore divenne l’eroe di Chicago, tanto da essere citato dal sindaco della città, dalle radio e dai giornali!Ma tutta questa fama a Stephen non faceva affatto bene. Quel giorno di ottobre Billy ed i suoi amici non erano da soli. Si faceva chiamare D. il loro palo, l’uomo che qualche settimana dopo mi contattò e mi chiese un appuntamento.Stava quasi per diventare dottore, gli mancavano solo quattro esami, quanto desidera Stephen adesso non essere mai andato a quello stupido incontro.Alle 20.00 al Mobster Bar, chiedi in giro e ti diranno dov’è, disse lo strano uomo, che mi diede anche un bizzarro biglietto verde.Un’offerta di lavoro, pensai.Hanno visto quanto son bravo e adesso via a New York - gridò tra se e se StephenMa non era affatto così.Ore 20.00.Il già candidato al premio Nobel e nuovo Mengele si diresse come d’accordo a quel cupo bar, pieno di strana gente e con un odore di whiskey aperto da troppo tempo e arachidi scaduti.Il premio nobel pretese di essere chiamato Doc, ma il signor D. scoppiò a ridergli in faccia e lo fece accomodare nello sgabuzzino.Stephen cominciò ad avere forte ansia e palpitazioni, quello non era un incontro di lavoro, mi volevano assoldare!Il signor D. però non era solo, accanto a lui c’era il signor Sardelli (sì, lui) appena promosso al grado di scagnozzo.Il signor D. cominciò quindi a parlare:“La nostra organizzazione si sta espandendo, ci siamo ramificati in tutta Chicago, noi siamo un’associazione che ormai fa paura a tutti, e come ogni Famiglia, abbiamo anche dei contro. Da mesi ormai i nostri attacchi non vanno più, probabilmente c’è una spia, ma fatto sta che 2 uagnòni su tre tornano feriti o morti. Per questo ci servi tu.”Alla fine Stephen ebbe ragione, era una proposta di lavoro, solo che non aveva possibilità di scelta.Il signor D. ,irlandese di nascita ma con uno strano accento italo-americano, gli diede il completo da dottore e quello da correlato e lo spedì nel suo piccolo appartamento.“Noi ti daremo tutto quello che vuoi, compreso uno studio tutto tuo, scrivi quello che ti serve e dammelo, tra qualche giorno conoscerai il Com-Chennair, il signor Dietrich”Il Comche-che? E l’università? - pensò Steph, che si trovò da un momento sbalzato in un mondo tutto nuovo e in un’età fin troppo precoce.Fu costretto ad abbandonare tutto: contatti con gli amici, studi, ragazze e la solita vita quotidiana. Stephen era in trappola.Passò quindi un anno, un lungo periodo in cui Stephen si abituò e cominciò a “fatturare” quasi 2000 dollari a settimana. Conobbe il suo mentore Richard e i suoi amici irlandesi Zack e Sophie, oltre a tutti gli altri.Nel 1942 Stephen divenne uno dei pilastri della famiglia, e venne promosso a Henchman, fino a quando uno sbirro non irruppe nel suo studio, trovando medicinali illegali e chiazze di sangue ovunque.Lo aspettarono lì per circa 5 ore e quando arrivò lo acciuffarono. Fortunatamente la Famiglia Nitti possedeva gli avvocati corrotti e i giudici corrotti più bravi di Chicago, e gli diedero solo due mesi.Viene rilasciato poche settimane dopo, pronto per rimettere in piedi il suo Impero Farmaceutico.Pochi giorni dopo il suo rilascio conobbe Bryan, un ragazzo di pochi anni più piccolo di lui, che decise di far diventare il suo "erede"Contemporaneamente il regime Irlandese di cui fa parte, subisce modifiche e il suo ex Comh-Chennair da sempre fedele Walter Dietrich cambia quartiere, lasciando in Stephen un vuoto emotivo, che lo porterà al probabile declino.Dopo qualche mese avvenne una vera e propria rivoluzione nella vita di Stephen McLuke. I suoi fornitori di medicinali di Acapulco decisero di non rifornire più l'irlandese, e cominciarono a rifilargli pacchi.Stephen non seppe più dove mettere la testa e volò fino a Pechino per cercare nuovi pusher di medicinali, che non trovò.Il dottore si stancò, capì che quella non era la vita che aveva desiderato da bambino, quindi decise di andarsene in ferie.Volò quindi per una settimana in Giappone, dove si trovò incastrato in una pericolosissima vicenda familiare, in cui venne inseguito e pestato.In quella occasione Stephen perse l'uso della vista, handicap che, da quel momento in poi, lo condizionerà per tutta la vita.Fortemente impossibilitato nel continuare il suo lavoro da medico nelle precarie condizioni di salute in cui si trovava, Stephen decide di licenziarsi e partire in Francia.Stephen passerà parecchio tempo nel territorio francese, dove trova anche una donna che deciderà di sposare.Passati due anni ad insegnare Medicina all'Università di Nantes, Stephen verrà accusato di molestie sessuali e sarà costretto a fare ritorno a Chicago, lasciando in Francia sua moglie.Tornato a Chicago, Stephen trova ad attenderlo tutta la Famiglia Nitti, pronto ad accoglierlo nuovamente a braccia aperte ed a rimetterlo subito al lavoro.SEMPRE IN AGGIORNAMENTO
Ultima modifica di Stephen McLuke il Mer 13 Feb - 20:34 - modificato 13 volte. | |
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Helena Affiliato
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| Titolo: Re: La vita di Stephen McLuke Mer 27 Apr - 14:24 | |
| La tua storia con me, non l'hai messa ç_ç Sintetica ma, bella. | |
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Stephen McLuke Picciotto
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| Titolo: Re: La vita di Stephen McLuke Mer 8 Giu - 23:24 | |
| Visto che non posso entrare su habbo mi dedico al forum rifacendo la mia vita. Scusate i tanti a capo ma non son bravo, ditemi che ne pensate! :) | |
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