La mia storia - Marshall Bailey -

 

______________________________________________________________

Marshall Bailey, nato il 22 aprile 1924 e cresciuto in un quartiere malfamato di Compton. La sua infanzia e la sua adolescenza non sono state uno spasso, la sua vita è stata segnata dal profondo disagio familiare ed economico. Il padre si traferì a New York abbandonando la madre non appena ebbe saputo della sua gravidanza, quest'ultima cominciò ad assumere pesanti sostanze stupefacenti e psicofarmaci, rischiando di perdere il bambino (Marshall).

Fortunatamente Marshall nacque sano e vegeto e all'età di 11 anni ebbe la possibilità di iscriversi ad una scuola dove però non ebbe belle esperienze, era continuamente preso di mira dai ragazzi più grandi ed era sempre coinvolto in risse e litigi. All'età di soli 12 anni venne pestato ed accoltellato ripetutamente all'addome, questo causò il coma, che durò ben 3 settimane. Uscito dal coma Marshall lascia la scuola dedicandosi così al lavoro, dato il grave disagio economico della famiglia. Lavorava ad un cantiere industriale e riusciva a malapena a guadagnare 10$ alla settimana, lavorando sette giorni su sette, compresa la domenica. Il capo non gli stava molto simpatico, molte volte dimenticava la mancia e questo dava origine a litigi che a volte causavano la sottrazione di soldi dallo ''stipendio'', come se non bastasse. Un giorno Marshall tornò in baracca da sua madre senza soldi, che gli erano stati rubati, così venne costretto a dormire per strada. Dopo pochi giorni incontra un gruppetto di ragazzi orfani che gli offrono del cibo ed un posto dove dormire. Stavano in una piccola roulotte che in fin dei conti era sempre meglio del buco dove stava con sua madre. Dopo qualche settimana Marshall ritornò a casa trovando sua madre in terra, morta per overdose, fu un grande colpo al cuore per lui nonostante la grande irresponsabilità della madre nei suoi confronti. Dopo questa tragedia Marshall cominciò a drogarsi incolpandosi per tutto, continuò così per anni. Le cose peggiorarono quando perse il lavoro, la causa fu uno dei tanti litigi con il capo. Fu costretto così a rubacchiare qua e là insieme al suo gruppetto di amici orfani per guadagnarsi da vivere, magari se la cavavano con un pezzo di pane e mezza bottiglietta d'acqua al giorno. Fortunatamente, grazie all'aiuto dei suoi amici, Marshall smise di assumere sostanze stupefacenti, permettendosi più cibo e una qualità di vita sicuramente migliore. I ragazzi continuarono a rubacchiare, fin quando lasciarono tutto affidandosi ai servizi sociali, Marshall rispettò la decisione dei suoi più cari amici, ma non andò con loro. Volle iniziare una nuova vita, cominciò col trasferirsi a Chicago trovando subito lavoro ad un bar chiamato "Mobster Lounge Bar" appartenente ad una delle più grandi e rispettate Famiglie della città, la Famiglia Nitti. Per la prima volta Marshall si sentì a casa, la fortuna stava cominciando a girare e lo stipendio fornitogli gli permise di poter affittare una casa decente. Le cose migliorarono quando incontrò alcuni membri della Famiglia Nitti, questi notarono subito le grandi potenzialità che il ragazzo possedeva, permettendogli di guadagnare qualche soldo in più e offrendogli aiuto e la loro disponibilità. Marshall si trasferì definitivamente a Chicago capendo che questa oramai era la sua casa, per la prima volta trovò la felicità, adesso lavora come barista sognando un futuro migliore con la Famiglia Nitti.